Avete mai sentito parlare dei 糖葫芦 tánghúlu?Chi ha avuto la fortuna di girare per le strade di Pechino e della Cina sicuramente sa di cosa sto parlano.
Si tratta di un tradizionale street-food Pechinese che si è ormai diffuso in tutta la Cina, ovvero spiedini di bambù lunghi 20 cm arricchiti di frutta di stagione e caramello immersi nello zucchero fuso. Così facendo lo strato di caramello s'indurisce creando un effetto di frutta “ghiacciata”; da qui il nome 冰糖葫芦 bīngtánghúlu (dove il carattere 冰 significa proprio ghiaccio), o più comunemente chiamati 糖葫芦 tánghúlu . La tradizione vuole che questi gustosissimi spiedini siano composti da bacche di biancospino cinse (山楂 shānzhā), frutto di colore rosso molto simile alle nostre mele ma di dimensione più piccola e dal caratteristico sapore aspro e pungente,caratteristica che si sposa perfettamente con lo zucchero caramellato. Molti venditori di strada però, per poter soddisfare anche i gusti degli occidentali hanno deciso di sostituire la famosa bacca con diversi tipi di frutta come banane, kiwi,fragole, mandarini, uva o qualsiasi frutta di stagione. Si possono addirittura trovare 糖葫芦 tánghúlu ricoperti di cioccolato al posto del caramello.
Ma qual’è la storia e la tradizione dei 糖葫芦tánghúlu?
Dobbiamo fare riferimento a cira 800 anni fa, precisamente durante il periodo della dinastia dei Song Meridionali (南宋 1127-1279), dove una leggenda narra che, una delle concubine preferite dall’imperatore Guangzong (光宗 1147-1200) un giorno si ammalò talmente tanto a tal punto da perdere le forze e rifiutare il cibo. L’imperatore, disperato, fece appello ai migliori medici di corte i quali provarono a curarla in tutti i modi e con tutte le medicine più costose, ma ogni tentativo si rivelò vano. Fu solo quando Guangzong perse completamente le speranze che un semplice medico riuscì a trovare il rimedio efficace! Somministrando alla concubina prima di ogni pasto dalle cinque alle dieci bacche di biancospino cotte insieme allo zucchero candito la ragazza guarì nel giro di pochissimo tempo, riprendendo forza e risollevando lo stato d’animo dell’imperatore.
Da quel giorno in poi si iniziarono a vendere bacche di biancospino caramellate infilate su dei bastoncini. Nacquero così i 冰糖葫芦 bīngtánghúlu che conosciamo oggi. In realtà, come la tradizione racconta, inizialmente i venditori di strada infilavano sullo spiedino solo due bacche (una piccola sopra e una un po’ più grande sotto) in modo che la loro posizione ricordasse la forma di un 葫芦 (húlu ), nome cinese che indica la caratteristica zucca a fiasco. È proprio da qui che trae origine il nome di questo street-food pechinese che se lo traduciamo letteralmente assume il significato divertente di “zucca candita”.
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