Oggi parleremo della storia dei 馒头mán tou. Li conoscete? Li avete mai assaggiati?
Mi sto riferendo al tipico panino cinese cotto a vapore, consumato principalmente nelle regioni settentrionali della Cina dove si coltiva maggiormente il grano al posto del riso. Il mán tou 馒头è una specie di focaccia molto soffice composta, appunto, da farina di grano, acqua e lievito. Un tempo erano annoverati tra i cibi di lusso. Benchè si siano diffusi maggiormente nel nord della Cina, i mán tou馒头 non erano del tutto sconosciuti nella parte meridionale ma venivano semplicemente consumati in qualità di snack, al ristorante o cucinati direttamente a casa. Venivano, inoltre, spesso consumati accompagnati da latte condensato o semplicemente fritti.
LA LEGGENDA E LA NASCITA DEI MANTOU
Si narra che, l’etimologia della parola Mantou derivi dalla parola omofona Mantou ovvero “testa di barbaro”. Questa leggenda nasce durante il periode dei tre regni quando Zhuge Liang, uno stratega alquanto famoso all’epoca, guidò l’esercito del regno di Shu in una campagna volta ad invadere le terre attualmente occupate dagli stati della Birmania e Yunnan.
Dopo aver vinto la battaglia contro il re barbaro Meng Huo ed essersi impossessato delle terre, Zhuge Liang incontrò particolare difficoltà nel riportare l’esercito a Shu e, durante la strada del ritorno si imbattè in un fiume che non riuscì ad attraversare nonostante infiniti tentativi. Fu proprio durate quest’impossibile impresa che gli venne rivelata da un barbaro la soluzione.
Si narra che, in tempi antichi, per poter attraversare il fiume i barbari erano soliti offrire 49 teste di uomini al fiume per placare lo spirito delle acque il quale, una volta accolta l’offerta, permetteva l’attraversamento.
Udito quel racconto, Zhuge Liang non si sentì tuttavia in grado di offrire i suoi uomini al fiume e, decise allora di sacrificare le mucche e i cavalli che viaggiavano insieme all’esercito, farcire dei panini con la loro carne cercando di modellarli a forma di testa umana, dopodichè lanciarli nel fiume. La sua tattica si rivelò vincente e da qual momento Zhuge Liang decise di assegnare il nome di “testa di barbaro” Mantou ai panini, che poi diventò il Mantou dei giorni nostri.
Con il termine Mantou veniva indicato qualsiasi tipo di panino o focaccia ma, durante la dinastia Song nacque il termine Baozi riferito ai panini ripieni; il risultato fu che la parola mantou si limitò ad indicare i panini vuoti. Nonostante il nascere di questa distinzione, in alcune regioni del vasto mondo sinofono mantou mantiene ancora il suo doppio significato originario.
Una curiosità riguardo la parola Mantou è data dal fatto che sia strettamente correlata con i termini turchi manty e mantu. Questi ultimi sono, infatti, tipici ravioli ripieni che si trovano nella cucina turca, persiana, pakistana e centroasiatica. In Giappone invece, i mantou prendono il nome di manjū e sono generalmente farciti con pasta di fagioli o un misto di carne e verdure. La cucina mongola, infine, essendo forse la più vicina a quella della Cina settentrionale dove i mantou sono nati, rispetta il pieno significato del termine ed anche la struttura della parola, che diventa mantuu.
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