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L’orfano della famiglia Zhao

Durante la Dinastia Yuan (1279 - 1368 a.C.) si sviluppò il teatro come espressione a sè stante, fino a quel momento il teatro era considerato di secondo posto, ma grazie all'interesse per questa arte da parte di uomini di cultura, il suo valore si innalzò, tuttavia molti scrittori utilizzavano pseudonimi. In particolare si sviluppò lo "zaju" ("teatro vario") diffuso in epoca Song e composto da parti recitate, cantate, balli e musica, il cui testo più famoso è "L'Orfano della famiglia Zhao" ("Zhaoshi gu'er") di Ju Qunmiang, da cui sono stati tratti molti adattamenti in Occidente, come "L'eroe cinese" del 1752 di Metastasio, "The Chinese Orphan: an historical tragedy" del 1741, "L'orphelin de la Chine" del 1755 di Voltaire, "The Orphan of China" del 1756 di Murphy e "Elpenor" del 1783 di Goethe. La trama del dramma "L'Orfano della famiglia Zhao", come molti altri dell'epoca, si basa su avvenimenti del passato, narra infatti l'eroica vicenda di Cheng Ying, durante il Periodo delle Primavere e degli Autunni (770 - 476) che per salvare l'ultimo erede della famiglia del Ministro Zhao, distrutta dal generale del Regno di Qin Du Angu che era in disaccordo con lui, sacrifica suo figlio, dopo venti anni racconta all'erede della famiglia Zhao la verità sulle sue origini, così egli si vendica uccidendo Du Angu. Si tratta di una vicenda realmente accaduta infatti è stata riportata dal famoso storico imperiale Sima Qian.


Fonti: "Italia e Cina" G. Bertuccioli, F. Masini;

"Storia e tesori di un'antica civiltà" S. Stafutti, F. Romagnoli

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