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Gli autori, ovvero: oltre l’anime e il manga.

  • infolamiacina
  • 7 dic 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

In casa, quando ero un ragazzino-ino-ino, tra me e mia sorella c’era questa sorta di rivalità, dove lei adorava la mangaka Rumiko Takahashi, mentre io guardavo con grande ammirazione l’immortale Akira Monteuccello (A.K.A. Akira Toriyama).

La passione per questo autore giapponese, nato a Nagoya nell’aprile del 1955, nacque sull’onda di un certo anime che andava anche forte su Junior TV, ovvero Dragon Ball.

Diavolo, sì!

Dragon Ball è un manga che non ha bisogno di presentazioni, e se certe reti meno conosciute gli hanno dato i Natali, qui in Italia, va detto che fu in particolare grazie a Mediaset se l’anime raggiunse il meritato successo, successo che ancora oggi porta avanti tranquillamente grazie a sequel apprezzabili ( o anche non apprezzabili, a seconda dei punti di vista!), film che non finiscono mai tra cui alcuni veramente scandalosi, per non parlare di gadget e affini.

Beh, io veramente non voglio soffermarmi su Dragon Ball, ma su quanto fosse poliedrico un autore come Toriyama, “reo” anche di aver dato luce a quello che è, a mio personalissimo avviso, uno dei manga più demenziali e divertenti della storia: Dr. Slump & Arale, andato in onda sia su Junior TV che, in una versione più moderna, su Italia Uno.

Parliamoci chiaro, sebbene si parli di gente che muore, mondi distrutti, e cos’, io non me la sentirei mai di dire:”Dragon Ball è un fumetto per adulti”, e tuttavia non potevo fare a meno di constatare quanto i due manga fossero diversi tra loro, quanto l’autore riuscisse a mostrare lati differenti della propria personalità.

Se, infatti, in Dragon Ball vige solitamente la violenza, l’uso delle arti marziali (almeno nei primi volumi molto più dettagliate), il destino del mondo, ecc…, in Dr. Slump l’arte della guerra è messa quasi del tutto da parte in favore di situazioni al limite dell’inverosimile, in un villaggio dove ciascun abitante è fuori di testa e vive in un mondo tutto suo; dove i personaggi, dettaglio da non trascurare, si evolvono, crescono, e agiscono dunque di conseguenza.

Leggendo sia Dr. Slump che Dragon Ball, da bambino volevo essere anch’io non come Goku, non come il Dottor Norimaki (pure non mi dispiacerebbe!), ma come Toriyama: volevo essere anch’io poliedrico, in grado di coprire diversi campi, e mutare rapidamente a seconda della situazione. Ho ancora un bel po’ su cui lavorare, ma non posso negare di aver colto questo lato così specifico del buon Tori, che è stato, e forse è ancora, un uomo che a modo proprio ha saputo ispirarmi.

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