Letteralmente significa “vento-acqua” inteso come qualcosa tra scienza e arte. Gli sciamani iniziarono a considerare venti, acque e montagne come elementi che potevano condizionare i luoghi in cui erano costruite case, tombe e altari: una casa con una collina a nord e un corso d’acqua a sud era protetta dai venti freddi del nord ed era calda d’inverno. Per via della dipendenza dell’uomo alla natura si pensa che vi fosse un’energia (qi) positiva e negativa a cui ogni cosa si relaziona per crescere e svilupparsi, l’energia positiva (sheng qi) da sotto terra risaliva e si concentrava nelle nuvole, dove si scontrava con quella negativa (sha qi) producendo tuoni e fulmini, finchè l’energia positiva ricadeva sottoforma di pioggia. Il qi da vita ad ogni cosa e essere ed unisce ciò che è materiale a ciò che non lo è: vi è un qi leggero che fluttua nell’aria ed uno pesante che forma la materia, se si concentra sulla superficie della terra può formare una montagna, se si allontana può provocare un deserto… Era importante anche per gli imperatori, in quanto per le calamità naturali erano il segno della perdita del loro “Mandato Celeste”e dunque non era più mediatore tra cielo e terra (imperatore: Figlio del Cielo). Gli uomini del fengshui possono riconoscere dove il qi è più vitale e dunque possono interpretare i messaggi nascosti dell’ambiente. Questa pratica è stata codificata durante gli Han Occidentali (III sec. a.C.). La prima codificazione scritta del fengshui si trova nell’Enciclopedia Imperiale della fine dei Ming (1620 circa), ma vi furono degli accenni anche nelle ossa oracolari e nei testi pre-taoisti (era forse usato per inserire il destino dell’uomo nel flusso di natura). Forse il fengshui in origine venne applicato alla localizzazione delle tombe che rappresentavano il legame tra gli antenati e i discendenti. Una componente fondamentale del fengshui fu l’astrologia: fu così che il palazzo imperiale di Chang’an (prima capitale della Cina imperiale) sembra essere costruito osservando la costellazione dell’Orsa Maggiore che ruotava attorno alla Stella Polare. Il Cielo come fonte dell’ordine cosmico è l’elemento più importante nella liturgia imperiale che farà del palazzo imperiale il simbolo dell’ordine sociale e morale. Il fengshui fu condizionato anche dal rapporto dei cinesi con la numerologia: l’imperatore Fuxi (circa 2850 a.C.) inventpò i primi simboli numerici che in seguito formarono gli otto trigrammi, di cui il re dei Zhou Wen Wang (1231 – 1135 a.C.) ne studiò le combinazioni. I principi basilari del fengshui furono codificati con gli Han Orientali (25 – 220) e rimasero invariati fino ai Tang (618 – 906) quando venne collegato con draghi e tigri: fu istituita la “Scuola della forma” che studiava la conformazione dei paesaggi durante i Song (960 – 1126), i testi antichi furono integrati con i commentari, formando le basi del fengshui oggi conosciuto; una seconda scuola lo collega con la teoria dei Cinque Elementi (wuxing): metallo, legno, acqua, fuoco e terra, secondo cui tutto in natura poteva essere classificato secondo la composizione materiale. Anche il qi degli uomini può essere collegato ai Cinque Elementi: chi possiede il legno è leale e benevolente, il metallo è giusto, il fuoco è ragionevole, la terra è onesto e schietto. Dal punto di vista architettonico ai Cinque Elementi sono associate delle forme: il metallo è rotondo, il legno è allungato, l’acqua è curvilineo, il fuoco è misto, la terra è rettangolare; un edificio rotondo può essere combinato con uno curvilineo ma non con uno lungo, mentre una struttura rettangolare è compatibile con una rotonda ma non con una curvilinea in base alle regole di produzione e distruzione degli elementi. In Cina oggi il fengshui è stato abolito dal governo ma è ancora praticato sia nelle campagne che nelle città ed è adottato anche da molti occidentali.
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