沉鱼落雁，chén yú luò yàn
Letteralmente “far affondare i pesci e cadere le anatre”.
Questo chengyu viene usato per elogiare la bellezza di una donna e fa riferimento alle quattro bellezze (四大美女sì dà měinǚ). Quattro bellissime fanciulle realmente vissute in Cina, che hanno segnato la storia cinese per la loro ammaliante bellezza.
La prima della quattro bellezze è 西施 (Xīshī), vissuta nel periodo delle primavere autunni (春秋時代 che va dal 770 a.C. al 454 a.C). Si dice che fosse talmente bella che ogni volta che si sporgeva per osservare i pesci nel laghetto, questi restavano tanto incantati dalla sua bellezza che dimenticavo di nuotare e affondavano.
王昭君 (Wáng zhāojūn), invece, visse durante la dinastia degli Han occidentali (che va dal 206 a.C. all’8 d.C.). Si dice che fu mandata dall’imperatore Yuan a sposare Xiongnu Chanyu, il principe dei mongoli, per stabilire un’amicizia diplomatica fra le due nazioni. Durante il viaggio che questa fece per raggiungere il suo futuro marito, presa dalla stanchezza si sdraiò e iniziò a suonare la sua 琵琶 (Pípá). In quel momento uno stormo di oche selvatiche che passava per caso di là, stupito da tanta bellezza, si dimenticò di battere le alì e così precipitò .
貂蝉 (Diāochán) è l’unica delle quattro grandi bellezze cinesi di cui non ci sono prove storiche della sua reale esistenza. Appare nella novella di Luo Guanzhong “romanzo dei tre regni”. Secondo la storia il protagonista, il guerriero Lü Bu, ebbe una relazione con una delle serve del ministro della guerra, Dong Zhou. Si dice che questa semplice serva fosse talmente bella che la luna si oscurasse al suo passaggio.
E infine 杨贵妃 (Yáng guìfēi), vissuta durante la dinastia Tang, era l’amata consorte dell’imperatore Tang Xuanzong, che la scelse fra mille donne cinesi per la sua bellazza. Infatti si narra che fosse così bella, che al suo passaggio i fiori si chiudevano dalla vergogna.
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