La rubrica #letteraturacinese coglie oggi l’occasione di presentarvi un libro molto conosciuto dagli appassionati di cultura cinese: “Il viaggio in Occidente” più comunemente conosciuto come “Lo Scimmiotto” di Wu Cheng’en.
📖Il libro è un punto di arrivo dell’elaborazione leggendaria intorno al viaggio del monaco chiamato Tripitaka, compiuto tra il 629 e il 645, per recarsi dalla Cina all’India a raccogliere sutra buddisti.
📖-I primi sette capitoli raccontano della nascita di Scimmiotto, (Sun Wukong, in giapponese Sangoku) da una rupe fecondata da Cielo e Terra, la sua ascesa al trono delle scimmie e l’acquisizione di poteri magici. Sempre più intrepido, il protagonista decide di sfidare il volere divino e conquistare sia il potere dell’immortalità che della trasformazione. Per far questo, però, Scimmiotto genera il caos fra le gerarchie celesti dell’Imperatore di Giada. Alla fine dovrà arrendersi alla volontà del Buddha, il quale decide di imprigionarlo nella Montagna dei Cinque Elementi. -Dal capitolo 8 al 12 vengono descritti i buoni propositi del Buddha, che vorrebbe introdurre le scritture buddhiste in Cina, e la storia del monaco Tripitaka. -Nella terza e ultima parte del romanzo Tripitaka si ritrova affibbiata come scorta lo Scimmiotto, il quale aveva trascorso cinquecento anni imprigionato nella roccia, ma che aveva avuto il potere di renderlo una creatura invulnerabile. Per tenere a bada Scimmiotto, Tripitaka si avvale di un cerchietto metallico posto attorno alla testa del primate, intonando una formula d’incantesimo. La missione dei due è quella di arrivare nel Paradiso Occidentale, raccogliere una collezione completa delle scritture buddhiste e portarla nell’impero di mezzo, dove l’imperatore della dinastia Tang le attende con trepidazione.
📖L’autore in questo romanzo,ha dato libero sfogo all’umorismo e all’immaginazione. “Viaggio in Occidente”, però, non è solo un romanzo scritto con lo scopo di divertire; ha intenti di satira sociale in chiave allegorica. Bersaglio preferito è la classe dei burocrati imperiali. Inoltre i vari protagonisti possono essere interpretati come archetipi del comportamento umano. L’ingenuità, i timori, la pietà per tutte le creature di Tripitaka si contrappongono all’orgoglio e alla testardaggine di Scimmiotto: tutti aspetti imprescindibili dell’animo umano.
Curiosità: la popolarità del romanzo si diffuse anche al di fuori della Cina, ad esempio in Giappone è stata la fonte di ispirazione per la creazione dell’amato e conosciutissimo manga/anime “Dragon Ball”!
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